Overview
The new Ferrata to Zucco di Pesciola (the minor Southern summit of Zuccone di Campelli) goes almost entirely along the old Ferrata named to Domenico Rebuzzini: all aids have been replaced and some more added so that now the safety is quite better.
Some short variants make the route easier.
Starting point: 1.806 m
Difference in elevation: 290 m
Development: 500 m
La via ferrata allo Zucco di Pesciola ripercorre quasi integralmente il tracciato della ferrata dedicata a Domenico Rebuzzini diventato ormai inagibile. Il vecchio tracciato è stato completamente smantellato, tutti gli attacchi sono stati rifatti, sono stati aggiunti alcuni appoggi in ferro per rendere più sicura la progressione. Sono state apportate delle varianti per rendere più facile e sicuro il percorso.
Attacco: 1.806 m
Dislivello: 290 m
Sviluppo: 500 m
Essential Gear
Complete set for Ferrata, including an helmet
Kit da ferrata; casco, imbrago, cordino, moschettoni e dissipatore.
Getting There
From Barzio
From Lecco follow the new road for Valsassina, once in Ballabio follow for Barzio cableway to Piani di Bobbio (~15 km)
Along the old dirt road starting a little before the car parking, in about 2 hours you can get the Piano di Bobbio (but the cableway is faster and more comfortable).
From the arrival of the cableway, in about half an hour to the Rifugio Lecco (1780m) and, following the "sentiero degli Stradini", joining the Piani di Bobbio to the Piani di Artavaggio, after the Bocchetta di Pesciola follow the path, bordering the rocks, to arrive to a channel (sign). On along it for about 100 m to get the starting point of the Ferrata.
From Moggio
Some km before Barzio, just near the starting point of the cableway to Piani di Artavaggio, follow the path toward Campelli (2 hours).
Da Barzio
Da Lecco seguire le indicazione per la Valsassinae e, dopo Ballabio seguire per Barzio, piazzale della funivia per i Piani di Bobbio (circa 15 Km da Lecco). In alternativa si può salire ai Piani di Bobbio a piedi in circa due ore seguendo la carrareccia che inizia poco prima del parcheggio della funivia.
Dalla stazione della funivia si sale al rifugio C.A.I. Lecco (1.780 m) in circa 30 minuti. Qui, seguendo il "sentiero degli Stradini", che collega i Piani di Bobbio ai Piani di Artavaggio, si supera la Bocchetta di Pesciola si prosegue per comodo sentiero, sino ad incrociare l'imbocco del canale (cartello indicatore). Risalirlo per circa un centinaio di metri a monte del sentiero, si giunge così all'attacco della ferrata (dal rifugio circa 15 minuti).
Da Moggio
In alternativa si può raggiungere l'attacco della ferrata partendo da Moggio, paesino situato a qualche Km da Barzio. Nei pressi del centro paese, non distante dalla partenza della funivia per i Piani di Artavaggio, prendere il sentiero che punta in direzione dei Campelli (2 h).
Route Description
The first part is quite easy, neither difficult nor exposed.
The second part is really more difficult with two demanding steps requiring attention.
The third part is somewhere difficult but you can choose between the difficult route that goes along a vertical and very exposed wall of 20 m, or the easy one that, using a metallic ladder turns round this wall.
One passed this point in about half an hour you get the summit.
Descent
From the summit walk up along the ridge leading to a saddle wherefrom, toward left, a channel, easier if in snow, brings down to the Vallone dei Camosci. Following the path you get back to the Rifugio C.A.I. Lecco.
a short trip report (in Italian)
Dopo la prima del 2003, in questa occasione si decide di partire da Moggio, paesino della Valsassina situato a quota 900 m. La partenza del sentiero non è molto facile da trovare e soprattutto non ci sono cartelli che indicano i Piani di Bobbio, indicano soltanto i rifugi Nicola, Sassi Castelli e Merlini, tutti situati ai piani di Artavaggio. La mia conoscenza di questi luoghi mi porta comunque a procedere incurante delle indicazioni. Dopo circa 15 minuti lasciamo il sentiero maestro, quello diretto ai piani di Artavaggio, deviando verso sinistra in mezzo a verdi prati puntando in direzione dei Campelli.Il sentiero riprende la sua traccia in mezzo al bosco all'uscita del quale ci si apre un panorama notevole sia verso i Campelli che nella direzione opposta verso Moggio e parte della Valsassina. Ben visibili il Resegone ed il Monte Due Mani. Il sentiero si fa sempre più impegnativo, la pendenza è di tutto rispetto. Dopo 2 h e 1.000 m di dislivello siamo all'attacco della ferrata. La prima parte è relativamente semplice, non ci sono ne passaggi tecnicamente difficili ne passaggi esposti. La seconda parte si presenta più impegnativa, due i passaggi particolarmente impegnativi, entrambi richiedono particolare attenzione, sia sotto il profilo mentale che fisico. In questi due passaggi ricordo le enormi difficoltà durante la nostra prima, nel secondo passaggio Franco si era fatto aiutare legandosi con un cordino, questa volta invece è filato tutto liscio, abbiamo superato le difficoltà quasi senza accorgerci. Anche la terza ed ultima parte della ferrata presenta alcune difficoltà, esiste però la possibilità di scelta fra due vie, via facile e difficile, la seconda è rappresentata da una parete verticale molto esposta, circa 20 m, mentre la via facile aggira questa parete attraverso l'ausilio di una scala metallica. Noi, anche in questa occasione optiamo per la via facile, forse c'è mancato un pò di coraggio per affrontare quei 20 m. Da qui, in circa mezzora si raggiunge la cima a quota 2.096 m, dopo 2 h dall'attacco e dopo 4 h dalla partenza.
Discesa
Dalla vetta si prosegue verso est lungo l'evidente sentiero che porta ad una bocchetta, dalla quale si scende a sinistra il canale, spesso innevato fino a tarda primavera, che sbuca nel Vallone dei Camosci. Da qui, seguire il sentiero in direzione del ben visibile rifugio C.A.I. Lecco.